sabato 14 aprile 2012

La seconda giornata - Andreuccio


Una delle novelle più famose della seconda giornata è certamente quella di Andreuccio da Perugia, narrata da Fiammetta.



Nel nostro gruppo di amici sarebbe ora Alice a prendere la parola, e anche lei racconterebbe la storia di un'evoluzione.
L'Andreuccio di Alice sarebbe nato e cresciuto in un paesino di provincia e non si recherebbe in città per acquistare dei cavalli, ma vi si dovrebbe trasferire per studiare, laurearsi, trovare un buon lavoro, eccetera eccetera.
Non cavalli, dunque, come già detto, ma una casa: il giovane Andreuccio cercherebbe un posto dove vivere, come tutti gli studenti fuori sede.
La bella Fiordaliso, nella versione di Alice, non sarebbe una prostituta, ma una truffatrice professionista, e non si fingerebbe certo sorella di Andruccio! Si limiterebbe, infatti, a mettere su Internet un annuncio in cui offrirebbe in affitto ad un prezzo onesto un bellissimo monolocale. Attirato dalle splendide fotografie dell'annuncio e dal prezzo abbordabile, l'inesperto protagonista certo non esiterebbe a contattarla e, nella sua ingenuità, si lascerebbe facilmente convincere a versare su un conto da lei indicatogli le prime tre mensilità senza neppure aver visto personalmente l'appartamento poiché, gli assicurerebbe lei, "queste cose funzionano così e se sei interessato devi sbrigarti, perché ci sono un sacco di richieste".
Il povero Andreuccio si renderebbe conto della truffa soltanto dopo aver versato i soldi: da quel momento in poi, infatti, Fiordaliso diventerebbe irreperibile.
Anche questa volta, però, non tutto il male sarebbe venuto per nuocere!
Trovato un altro appartamento, infatti, Andreuccio non acconsentirebbe più ad alcun anticipo, e si accorderebbe con i proprietari della casa per il pagamento delle prime mensilità nel momento della firma del contratto e della consegna delle chiavi. 
Sarebbe lui, questa volta, a dire "queste cose funzionano così" ... 

La prima giornata - Ser Cepparello

Iniziano, quindi, le novelle della prima giornata.
Ad aprire le danze è il giovane Panfilo, raccontando la storia di ser Ciappelletto, o Cepparello, come preferite.


Le narrazioni del nostro gruppo di amici in campeggio, invece, potrebbero essere aperte da Luca. Nella sua storia, magari, l'astuto ser Ciappelletto sarebbe un evasore fiscale, e invece di recarsi in Francia per occuparsi degli "affari" di messer Musciatto, andrebbe in vacanza a Cortina con un paio d'amici.
Anche nella storia di Luca il protagonista si ammalerebbe (non mortalmente, però!).
Tuttavia la preoccupazione che nella novella orinaria affliggeva i due usurai di cui Ciappelletto era ospite, toccherebbe questa volta i suoi amici, preoccupati non più di una possibile reazione della popolazione locale contro di loro, quanto dei controlli!
Sì, perché nella versione di Luca gli amici di Ciappelletto sarebbero venuti a sapere che proprio in quei giorni, a Cortina, si stava svolgendo un gran numero di controlli fiscali: come giustificare la Ferrari del compagno, che si era sempre dichiarato nullatenente?
La fuga sarebbe impossibile, vista la malattia di Ciappelletto, così quest'ultimo proporrebbe agli amici di nascondere l'auto da qualche parte, e questi provvederebbero.

Il protagonista del buon Panfilo riuscì ad ingannare il frate confessore, passando addirittura per santo.
Ciappelletto ce la farebbe a spuntarla anche nella storia di Luca?
Probabilmente i segugi di Befera sarebbero troppo accaniti persino per lui...

mercoledì 11 aprile 2012

La lieta brigata

Il Decameron del buon Boccaccio, come ben sappiamo, si apre con un "orrido cominciamento" che vede, in una Firenze devastata dalla peste del 1348, sette fanciulle ritrovarsi nella chiesa di Santa Maria Novella e decidere di abbandonare gli orrori della città sconvolta dall'epidemia. 
A loro si uniranno tre giovani, e la lieta brigata si rifugerà in un bel palazzo di campagna, un vero e proprio locus amoenus in cui la lieta brigata si intratterrà, fra le altre attività, narrando novelle. http://it.wikisource.org/wiki/Decameron/1a_giornata/Introduzione
Fortunatamente oggi  pare difficile che una delle nostre città possa ritrovarsi in preda alla peste e che un gruppo di giovani scelga di fuggire dal disordine a dalla malattia.
Più facile, forse, sarebbe trovare un gruppo di amici, magari laureati da poco, che non siano ancora riusciti a trovare un lavoro e che optino per qualche giorno di campeggio insieme.
Una vacanza rigorosamente economica, visto il periodo poco prospero, che possa distoglierli per un po' dalla frustrazione degli immancabili "Le faremo sapere" al termine degli innumerevoli colloqui di lavoro e dall'ansia dell'attesa dopo aver inviato il curriculum all'ennesima azienda.
Certo oggigiorno le ragazze non inviterebbero i ragazzi perché pensano di non potercela fare da sole (oramai l'autosufficienza di noi donne è assodata), ma semplicemente perché sono amici e li frequentano abitualmente, dato che le occasioni d'incontro non si limitano più alla messa della domenica.
Quanto al novellare, non è poi così passato di moda.
In fondo, cosa si potrebbe voler fare, la sera intorno al fuoco, quando si va in campeggio?

Nuovo Decameron 2012

Lo sappiamo tutti, Boccaccio scrisse il suo Decameron all'incirca fra il 1349 e il 1351.
Certo, parecchio tempo fa!
Questo, però, non significa che la sua opera sia da ritenersi obsoleta. Come tutti i classici, infatti, ha valore ancora oggi, e ancora oggi può considerarsi attuale.
Al di là di quello che ci hanno sempre detto a scuola, tuttavia, forse potrebbe essere divertente provare a scoprire un nuovo tipo di attualità di un'opera che non ha mancato di affascinare molti validi artisti in vari campi, dalla pittura al cinema.
Perché non provare a domandarsi: e se il Decameron venisse scritto oggi?